Alcuni giorni fa sono tornata a camminare nel nostro magico Vallone, lo so state pensando che non ho fantasia, vi assicuro però che ogni tanto vado anche in altre vallate! E poi qui è così bello, non me ne stanco mai, come il rito del caffè alla mattina presto sulla terrazza del rifugio…chi mi segue sui social lo sa, il mio “buongiorno” è sempre uguale, sempre diverso, inconfondibile col Viso a far da scenario e sempre emozionante.

Dunque, si diceva, sono, anzi siamo, tornati a camminare nel Vallone. Già, siamo, perchè questa volta sono in compagnia di Claudio, mio vicino “di casa” o farei meglio a dire “di baita”.

Partiamo presto, il giro completo è bello lungo. Saliamo di buon passo a Barma d’Aut, facciamo una visitina veloce al nuovo bivacco ormai completato, proseguiamo fino al Gias Subiasc. dove mi ero fermata la scorsa volta, vi ricordate? Oggi però abbiamo tempo e il programma è di proseguire fino alla Cava di marmo per poi ridiscendere lungo la forestale.

A Subiasco ci rifocilliamo velocemente ammirando intanto il panorama: il posto è eccezionale, la vista spazia sulla valle, sulle montagne e sugli alpeggi in maniera incomparabile. Conosciamo tutti i luoghi che vediamo ed additiamo le case e i prati chiamandoli per nome, è emozionante, bellissimo!

Poi proseguiamo, il cammino è ancora lungo. Ora il sentiero si inerpica, tra rocce e prati scoscesi, verso il monte Costigliole, costeggiandone il versante sud, praticando un lungo diagonale ascendente verso est. La vista è meravigliosa.

In breve sbuchiamo oltre il costone, già evidente da lontano grazie a due grandi “ometti” visibili fin dall’alpeggio. Ancora qualche passo e lo scenario cambia, siamo in vista dell’alpeggio del Caougis.

Potremmo semplicemente scendere e andare a regalarci un bel pranzetto sulla terrazza del rifugio, ma…..Invece decidiamo che un po’ di benzina nelle gambe c’è ancora, a sufficienza per salire in cima al monte Costigliole che, con i suoi 2385m, ci appaga con una vista spettacolare sulla Val Pellice e la Val d’Angrogna. La traccia che conduce diretta verso il colle Chiot del Caval è segnata in giallo e facilmente percorribile.

Qualche foto e poi giù, l’aria è frizzante ormai, andremo a ristorarci più in basso.

Velocemente perdiamo quota lungo il sentiero che tocca la cava di marmo e la pista che conduce nei pressi dell’alpeggio Caougis, e da qui porta fino alla borgata Bessè. Noi però scegliamo di percorrere il sentiero che, poco oltre la sorgente e il bivio della cava di lose del Fautet, taglia i pascoli di Pra la Coumba e ci porta, finalmente, a sederci a tavola!

Giornata impegnativa, il dislivello complessivo del mio “tracker” indica ben più di 1400m positivi, e anche con discreto sviluppo, ma veramente bellissima!