ITINERARI ESCURSIONISTICI

Escursioni effettuabili in giornata, o in mezza giornata, partendo dal nostro rifugio.

A seguire le schede monografiche degli itinerari.

Scegli il tuo itinerario:

a.

Lou Fautet (1700M)

Definito dal famoso fotografo giapponese Takeshi Mizukoshi “il più bel punto panoramico sulla Val Pellice”...

ed anche il più accessibile, aggiungiamo noi. Volendo essere precisi, si tratta dell'anticima della Rocca Faoutet, 86m più alta.

  • Difficoltà: T. Breve e facilissima passeggiata su strada sterrata chiusa al transito.
  • Dislivello: 344m
  • Lunghezza: km 3,200
  • Orario: h.1.00
  • Segnavia: alcuni segnavia bianco-rossi. Percorso molto evidente.
  • Periodo consigliato: tutto l’anno. Con la neve diventa una bella escursione in racchette.
  • Itinerario: dal Rifugio Invincibili salire per la pista, che, dopo due tornanti, conduce fuori dal bosco di faggi. Dopo un chilometro, giunti ad un bivio, si trascura la strada che scende alla borgata Pertuzèl, per continuare a salire sulla pista a sx., che, dopo altri tre tornanti, tocca l’alpeggio di Pra la Coumba. Il cartello che ne indica la quota è un po’ ottimista: la quota esatta è 1600m. Dopo un lungo tratto pianeggiante, la strada riprende a salire tra pietre e rododendri, raggiungendo lo spartiacque Subiasco – Rospart, nel punto in cui la cresta si allarga, formando un piccolo pianoro a valle della strada.
  • Discesa: lungo l’itinerario di salita.

b.

La Vergia (2329M)

Una facile gita che permette di ampliare i propri orizzonti

Da questa punta erbosa il panorama è veramente molto esteso: non solo la Val Pellice e il Monviso, ma anche Monte Rosa, Gran Paradiso, la pianura piemontese con Torino, le Langhe, l’Appennino e il Monviso, ma anche Monte Rosa, Gran Paradiso, la pianura piemontese con Torino, le Langhe, l’Appennino e le Alpi Liguri.

  • Difficoltà: E. Sentieri tra pascoli.
  • Dislivello: 973m
  • Orario: h. 2.40
  • Segnavia: frequenti segnavia bianco-rossi. 129. Scritte su pietra e cartelli.
  • Periodo consigliato: da fine maggio a inizio novembre.
  • Itinerario: dal Rifugio Invincibili seguire per 1 km la pista dell’Alpe Caougis. Poco dopo il bivio per Pertuzèl, salire a sx sulla vecchia mulattiera (segnavia 129), che taglia i tornanti della strada sterrata, accorciando notevolmente il percorso. Dopo aver incrociato la strada per ben quattro volte, la si raggiunge poco oltre il Faoutet, a 1720m., e la si segue senza possibilità di errore fino al tornante che precede l’Alpe Caougis a 2000m. Prendere quindi a sx la pista verso nord. Attraversato un canalone, la pista diventa mulattiera e taglia in salita i pendii S-W della Vergia. Lasciato sulla sx un sentiero secondario, si giunge ad uno spiazzo erboso con blocchi di marmo (ex cava). Dopo un tornante a sx, ad un bivio, si prende il sentiero di dx che porta al Colle Quiot del Caval. Il valico si trova più ad Est e più in alto del colle naturale. Si lascia quindi il sentiero principale che scende in Valle Angrogna, per seguire la traccia a dx che, tenendosi sul versante Subiasco, evita il dosso erboso quotato 2301m. Raggiunto l’ampio colle erboso sullo spartiacque Villar – Angrogna, si sale l’ampia e dolce dorsale erbosa fino all’ometto di pietre della Punta Vergia 2329.
  • Discesa: per l’itinerario di salita.

c.

Lou Laous (2452M)

Nel Vallone degli Invincibili non esistono laghi...

ma appena dietro la cresta che lo divide dalla Valle Angrogna, troviamo una gradita sorpresa, un bellissimo lago, anzi due, se si considera anche il laghetto poco a valle del principale. L'accesso dal nostro rifugio è lungo, ma si svolge su ottimi sentieri.

  • Difficoltà: E. Sempre su buoni sentieri, antiche mulattiere.
  • Dislivello: 1380m ( 880m + 500m )
  • Orario: h.3.40
  • Segnavia: bianco – rosso, cartelli, scritte su pietra. Segnavia 129 fino al Quiot del Caval. Poi 139.
  • Periodo consigliato: da giugno a ottobre.
  • Itinerario: dal Rifugio Invincibili seguire per 1 km la pista dell’Alpe Caougis. Poco dopo il bivio per Pertuzèl, salire a sx sulla vecchia mulattiera (segnavia 129), che taglia i tornanti della strada sterrata, accorciando notevolmente il percorso. Dopo aver incrociato la strada per ben quattro volte, la si raggiunge poco oltre il Faoutet, a 1720m., e la si segue senza possibilità di errore fino al tornante che precede l’Alpe Caougis a 2000m. Prendere quindi a sx la pista verso nord. Attraversato un canalone, la pista diventa mulattiera e taglia in salita i pendii S-W della Vergia. Lasciato sulla sx un sentiero secondario, si giunge ad uno spiazzo erboso con blocchi di marmo (ex cava). Dopo un tornante a sx, ad un bivio, si prende il sentiero di dx che porta al Colle Quiot del Caval. Il valico si trova più ad Est e più in alto del colle naturale. Scendere ora sul ripido versante nord in Valle Angrogna seguendo il sentiero ben tracciato che, dopo una diagonale, raggiunge un’amena valletta erbosa a sx del dosso quotato 2113m. Continuando a scendere, e superata una sorgente, si raggiunge la pista dell’ Alpe della Sella Vecchia; seguirla verso sx (N-W) e giunti all’inizio del pianoro dell’alpeggio (sorgente), scendere ad attraversare il torrente Angrogna. Ora il sentiero comincia a salire a zig-zag tenendosi a dx delle casupole della Sella Vecchia. Sbucati sul bel pianoro di Quiot la Mache a 2184m, lasciare sulla dx il sentiero che conduce alla Sparvira e all’Infernèt, prendendo a sx la mulattiera che sale al Roux (segnavia 139) Questa taglia i ripidi pendii del Peigrò, e con un bel percorso raggiunge la sommità della balza rocciosa dietro la quale è nascosto il lago. Al tornante uscire dal sentiero a sx, salire brevemente sulla dorsale pietrosa e scendere ai laghi, visibili solo all’ultimo.
  • Discesa: lungo l’itinerario di salita, tenendo conto che bisogna sommare al dislivello positivo 184m.

d.

Lou Rous (2832M)

per “lou viol di Chamoun”

Lou viol di chamoun, vero e proprio sentiero dei camosci, è l’itinerario più spettacolare per salire al Rous, punto panoramico di prim’ordine su tutto l’arco alpino occidentale, la pianura piemontese e l’appenino ligure. È un importante nodo orografico alla testata di quattro valli: Vallone degli Invincibili, Valle Angrogna, Vallone di Faetto e Tredici Laghi. Il sentiero, ridotto spesso ad una traccia, richiede passo sicuro; è sconsigliato in caso di pioggia e impraticabile in presenza di neve. È facile imbattersi in qualche camoscio.

  • Difficoltà: EE. La traccia taglia a mezza costa ripidi pendii erbosi e brevi affioramenti rocciosi. Nella parte alta dell’itinerario è facile trovare neve fino a fine giugno.
  • Dislivello: 1500m
  • Orario: h. 4.40
  • Segnavia: bianco e rosso. Scritte su pietra. Picchetti segnaletici.
  • Periodo consigliato: da giugno a ottobre.
  • Itinerario: dal Rifugio Invincibili seguire per 1 km la pista dell’Alpe Caougis. Poco dopo il bivio per Pertuzèl, salire a sx sulla vecchia mulattiera (segnavia 129), che taglia i tornanti della strada sterrata, accorciando notevolmente il percorso. Dopo aver incrociato la strada per ben quattro volte, la si raggiunge poco oltre il Faoutet, a 1720m., e la si segue senza possibilità di errore fino al tornante che precede l’Alpe Caougis a 2000m. Prendere quindi a sx la pista verso nord. Attraversato un canalone, la pista diventa mulattiera e taglia in salita i pendii S-W della Vergia. Lasciato sulla sx un sentiero secondario, si giunge ad uno spiazzo erboso con blocchi di marmo (ex cava). Dopo un tornante a sx, ad un bivio, prendere il sentiero, tracciato recentemente, che va a sx; su una pietra è scritto “Roux, Alpe Subiasc”. Il sentiero sale dapprima tra i pascoli, poi tra pietre passando ai piedi di una piccola parete. Dopo qualche metro di discesa, attenzione! Bisogna lasciare il sentiero più evidente, che continua a scendere verso l’Alpe Subiasc, e salire sulla dx in direzione “Roux”(scritto su una pietra), passando accanto ad un grosso ometto-ricovero di pietre. Il sentiero sale in diagonale verso un canalone franoso che si attraversa in orizzontale, seguito da un secondo più piccolo. Ancora un breve tratto di salita, poi un tratto orizzontale conduce al Col Peiroun 2311m. Affacciandosi sull’altro versante si scorge l’Alpe della Sella Vecchia. Il nostro sentiero, dopo aver toccato il colle, continua sul versante Subiasc, superando un ripido costone erboso. Di là, la traccia, pressochè orizzontale o a volte in leggera discesa, attraversa numerosi piccoli canaloni molto ripidi, terreno ideale per i camosci. La traccia ora si perde un pò nell’erba, ma, seguendo i frequenti segnavia sulle pietre ed i picchetti, è impossibile perdersi perfino nella nebbia. Lasciandosi guidare dai segnavia, si sale un costone raggiungendo per un tratto meno ripido la Colletta del Laous 2518m. Il lago che si vede un pò più in basso sull’altro versante è il Laous della Sella Vecchia, sorgente del torrente Angrogna. Dal colletto si segue, ora su terreno più comodo, la cresta, dapprima un pò sul versante Angrogna, poi sul filo, perdendo qualche metro, fino ai piedi del roccioso sperone S-E del Roux. Con una traversata ascendente sulla Valle Angrogna, dove a inizio estate si possono trovare ancora lingue di neve, si raggiunge il sentiero 139 che sale dalla Sella Vecchia. Per questa antica mulattiera, scavata nella roccia, ma oggi in parte franata, si sale sulla cresta E-NE del Roux, a tratti abbastanza stretta. Negli ultimi cento metri, dopo un breve tratto di discesa, la cresta diventa larga ed erbosa; la mulattiera, ora larga e comoda, sale con alcuni tornanti sul dosso sommitale, dove si può lasciare testimonianza del nostro passaggio scrivendo nel libro di vetta.
  • Discesa: per l’itinerario di salita, oppure seguendo il sentiero 139 che scende alla Sella Vecchia; quindi salendo al Col Quiot del Caval (184m di salita), si ritorna al Rifugio.

e.

La Gran Guglia (1725M)

Lo spettacolare torrione roccioso che si erge nel bel mezzo del Vallone degli Invincibili, ben visibile dalla strada provinciale della Val Pellice un pò prima di entrare in Bobbio

Oltre alla lunga via di arrampicata che sale sullo sperone sud, vi è una facile via d’accesso adatta anche agli escursionisti.

  • Difficoltà: E. Gli ultimi metri di salita, un pò esposti, richiedono attenzione.
  • Dislivello: 400m
  • Orario: h.1.30
  • Segnavia: bianco – rosso.
  • Periodo consigliato: da maggio a novembre
  • Itinerario: Dal Rifugio degli Invincibili salire lungo la strada sterrata per 300m. Al primo tornante, prendere il sentiero che sale la ripida scarpata della strada. Su una pietra è scritto “Gran Guglia via normale”. La mulattiera sale sotto gli ultimi faggi passando accanto ad una sorgente. Poco più su, ad una biforcazione, si prende a sx, continuando a valle dei pascoli di Pra la Coumba. Usciti dal bosco, il sentiero si perde un pò nell’erba… occhio ai frequenti segnavia! Niente paura, poco più su ritorna più evidente. Dopo una nuova sorgente tra i massi, si lascia sulla sx il casolare di Meifre, sovrastato da una roccia strapiombante, e si prosegue in diagonale ascendente fino ad un marcato canalone franoso. Il sentiero è stato da poco ripristinato, consentendo un agevole passaggio. Sempre con percorso a mezzacosta in leggera salita,si giunge al colletto 1668m, pochi metri a dx del Bèc. Segue ora un tratto pianeggiante proprio di fronte alla parete est della Gran Guglia. Un tratto nuovamente in salita porta a superare con un passo un pò più lungo un piccolo ruscello; poco dopo, una scritta su una pietra, vi fa scendere verso il colletto nord della Gran Guglia 1694m, che si raggiunge dal versante est. Si riprende a salire sul crestone di erba, rododendri e qualche lastrone di pietra, toccando un evidente ometto di pietre. La cresta verso la fine si fa più stretta ed esposta, e richiede attenzione, specie se il terreno è bagnato.
  • Discesa: per l’itinerario di salita.